Tiene a ricordarlo il Gran Maestro Stefano Bisi in occasione della festa del 25 aprile

“Furono tanti -sottolinea- i liberi muratori che combatterono in Italia e in esilio contro il nazifascismo e che pagarono di persona per aver scelto di difendere quei principi e quei valori che sono il fondamento stesso della nostra Comunione. Il mio pensiero va a loro, a quel sacrificio che oggi ci permette di vivere in un paese libero e democratico. Va a Domizio Torrigiani, il Gran Maestro Martire, va a Eugenio Chiesa, Giuseppe Leti, Alessandro Tedeschi e molti altri massoni che morirono in terra d’esilio pur di non sottostare al regime fascista, va a Mario Angeloni che morì in Spagna per difendere la democrazia e la libertà, va a Placido Martini, medaglia d’oro della Resistenza, condannato al confino, arrestato, torturato in via Tasso e fucilato alle Fosse Ardeatine, insieme ad altri 17 fratelli. Non bisogna disperdere la memoria di quel sangue che fu versato per liberare il nostro paese dalla dittatura e dall’oppressione. Il 25 aprile deve servirci da bussola, deve essere un punto fermo per noi e per l’impegno che abbiamo preso a batterci contro ogni forma di intolleranza, razzismo, pregiudizio”